La dieta non prevede esclusivamente, né principalmente, il dosaggio degli alimenti. La paziente o il paziente, infatti, non è rigidamente vincolato alla quantità di cibo ma, a qualità e combinazione degli alimenti. Durante gli incontri settimanali verranno forniti alla paziente o al paziente gli strumenti che gli consentiranno di maturare una educazione alimentare personalizzata, e di mantenere e consolidare i risultati raggiunti.
In questo modo la paziente o il paziente:
acquisisce consapevolezza degli effetti indotti al suo metabolismo dai vari alimenti (quali possono provocargli disturbi di diversa natura - ad es. nel caso di intolleranze alimentari - e quali, invece, causano un aumento ponderale del peso).
impara a riconoscere gli alimenti e le strategie più idonee al suo caso. L’obiettivo finale del percorso è imparare a gestire in autonomia la propria alimentazione nella quotidianità.
In questa fase, viene individuata un’alimentazione che induca l’organismo ad utilizzare come riserva energetica la massa grassa.
Il metabolismo è l’insieme di processi energetici, che si verificano nel nostro organismo; la sua funzione principale è quella di ricavare energia dagli alimenti. Il metabolismo è strettamente legato al dispendio energetico quotidiano, ovvero alla quantità di energia che consumiamo durante il giorno. Dipende da tre elementi:
IL METABOLISMO BASALE - LA TERMOGENESI INDOTTA DALLA DIETA - IL MOVIMENTO
Sono, questi, tutti i fattori su cui si può agire:
Il metabolismo basale è il dispendio energetico minimo che serve a mantenere in vita un organismo. Può essere aumentato tramite un basso introito glucidico che insegna all’organismo a sfruttare i grassi piuttosto che i carboidrati con una conseguente riduzione dell’insulino-resistenza, oppure al contrario con l’innalzamento calorico rispetto al regime ipocalorico che non riesce più a dare risultati per poi ripartire con il deficit calorico e il dimagrimento.
La termogenesi indotta dalla dieta è l’energia che un organismo “spende” ogni volta che assume del cibo (per i processi di digestione, assorbimento, ed elaborazione dei nutrienti). Quindi questa componente può essere aumentata consumando, di preferenza, alimenti ad alto valore termogenico (per esempio gli alimenti proteici).
Il movimento, infine, ha la funzione sia di accelerare il metabolismo sia di aumentare il consumo di calorie/energie assunte durante il giorno.
In questa fase vengono reintrodotti progressivamente gli alimenti che durante la prima fase erano stati eliminati del tutto. Con i costanti controlli periodici è possibile valutare con precisione la reazione metabolica dell’organismo all’introduzione dei singoli alimenti.
Con il raggiungimento del peso desiderato è possibile definire qual è la massima quantità di cibo che l’organismo è in grado di tollerare senza ingrassare.
Pur aumentando il quantitativo calorico, che rimane controllato, viene comunque conservato uno stile dietetico sano ed equilibrato per mantenere l’equilibrio tra massa magra e massa grassa.
Quello che è importante sapere è che il nostro cervello registra il peso corporeo, e non solo: è anche in grado di programmare le reazioni ormonali, enzimatiche e soprattutto metaboliche a quel determinato peso. Quando si dimagrisce, quindi, è necessario lasciar passare del tempo per permettere al nostro cervello di programmare reazioni metaboliche nuove e conformi al nuovo peso raggiunto, perché l’organismo si stabilizzi sul peso forma senza oscillazioni negative.
“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.”
(Ippocrate)